mercoledì 25 marzo 2009

ECUADOR, PREPARAZIONE

ACCLIMATAMENTO

Passerò buona parte del viaggio ad altitudini che andranno dai tre ai quattromila metri, con una scalatona fino su ai 4800m del Cotopaxi. Che in realtà é più alto, 5700m. Problemino da non sottovalutare sarà pedalare ad alta quota. Dopo mesi di attente e precise ricerche sono arrivato ad una sicura e sommaria conclusione. Soffrirò come un cane. L'elenco delle possibili malattie e problemi ai quali andrò incontro é lungo e noioso, da un simpatico Enfisema Polmonare ad un allegra Embolia. Ipossia e congelamenti potrebbero manifestarsi. A parte la perdità di lucidità mentale e la difficoltà nel fare ragionamenti e calcoli matematici.
Comunque devo iniziare ad abituarmi ad alta quota, ma essendo impegnato con il mio vero lavoro, non posso passare molto tempo in montagna, quindi dovrò confrontarmi con l'altitudine in altri modi. Mi arrangio come posso.
Per iniziare da ora in poi dormirò nel letto a castello.
Ho alzato la sella della bici.
Ogni tanto pranzo da mia nonna che abita in un palazzone popolare di 9 piani spesso con l'ascensore guasto. Serve anche da allenamento.
Bevo solo Acqua Levissima, che é altissima é purissima.
Ascolto musica dall'Altoparlante.
Frequento solo gente alto locata e sto seriamente pensando di trasferirmi in trentino alto adige. So che é poco, ma meglio di niente.

A questo severo programma di allenamento dovrò integrare attività che mi permettano di mantenere la lucidità anche li dove la quantità di ossigeno è veramente poca. Perdere i sensi o non riuscire più a ragionare potrebbe essere pericoloso. Ringraziando il cielo per questo sono a posto. Faccio due telefonate e nel giro di due ore a bordo di una Golf turbo diesel arrivano una coppia di miei amici, che per motivi di privacy chiameremo Mariu e Ana. Ci chiudiamo in macchina. Sono già passati dal tipo, hanno pronta tutta l'attrezzatura. Metto del nastro isolante nelle fessure. Sigillo tutto, siamo sotto vuoto come le confezioni di arachidi. Iniziano I rulli di tamburi, cartine topografiche, accendini alla mano e via ai fuochi. In 5 minuti l'aria é più rarefatta che in cima all'everest. Ossigeno non c'è ne e se c'è é nascosto bene. Ottimo anche l'effetto nebbia. Tutto ovattato. Sento che ho bisogno di ossigeno, pensare diventa difficile, é tutto così morbido e rilassante. Non ho ancora perso i sensi, ho l'occhio appannato come un'orata surgelata, ma per surgellare la prova c'è bisogno dell'ultimo sforzo. Devo restare lucido. La estraggo dalla tasca posteriore, apro a pagina 12, quelle critografate. parlo ad alta voce per aiutarmi a stare sveglio. 27 orizzontale: Si fa alla stazione. Da sotto il cruscotto arriva una voce flebile, pastosa: "La so, Pino dei Palazzi"


PREPARAZIONE - TEST ANTI-PIOGGIA

Come ogni volta ad un mese dalla partenza sono completamente nel pallone. Situazione spiacevole per uno che odia il calcio.

Le ultime cose da fare sono una lista infinita di email, telefonate, persone da incontrare, cambiamenti alla bici. Che gomme porto? e l'abbigliamento? porto l'abito lungo? Quante paia di mutande? Lampada frontale o lume a gas? pentola in alluminio o al titanio? Madò é un casino.Di solito scelgo sempre i vestiti più scuri, così lo sporco si vede meno. Più che dal colore quando una maglietta non si può usare più si capisce dal rumore, quando muovendomi fa il suono di un cracker spezzato, vuol dire che é bela croccante, ora di lavarla.

L'attrezzatura antipioggia é da non sottovalutare. In Alaska sono stato un mese bagnato. Umido. Tutto il santo giorno sotto la pioggia, la sera mi mettevo in tenda che alla fine tra vestiti infangati e pioggia diventava un pantano. Se non lo sapete cos'è un pantano ve lo spiego io: Pantano, aggettivo singolare di ciclista forte. Plurale: Pantani. Comunque, il sacco a pelo, dopo un giorno legato fuori ovviamente era fradicio. Esperienza che non augurerei neanche al più infido e anfibio dei miei nemici. Stavolta però non mi lascio fregare. Mi sto attrezzando che in teoria potrei pedalare sott'acqua e alla fine uscire asciutto e secco come un aringa. Io e tutta l'attrezzatura.

In Amazzonia pioverà tanto. combatterò le secchiate d'acqua con una giacca e pantaloni della The north face, light line, guanti waterproof, copriscarpe e calze waterproof. Il fatto e che dovrei provare se tengono veramente asciutto e traspirano come promesso dai sei chili di etichette attaccate. Ora, qui da un pò fa caldo e a parte numerose sedute di danza della pioggia l'unica cosa che mi rimane da fare e vestirmi di tutto punto e mettermi sotto la doccia.
L'ho già fatto con le borse da viaggio quando le ho acquistate, le ho riempite di carta igienica e le ho lasciate sotto la l'acqua per un ora. Il risultato é stato una bolletta dell'acqua che mi ha lasciato a bocca asciutta. Come le borse del resto. All'interno neanche una goccia d'acqua.

So che non é molto "professional" ma lo devo fare, quelli seri si allenano nella basi della Nasa, nella camere iperbariche, nella camera del vento. Io nella camera del bagno. Ho messo l'aria condizionata al massimo ed ho indossato tutto l'armamentario anti-pioggia, ho aperto l'acqua fredda e sono entrato sotto la doccia. Con il casco. Certo, subito l'acqua non entra, di solito penetra dopo la prima ora, ma che faccio un'ora messo così?. Un libro non posso leggerlo. Ipod neanche. Potevo mettere un pò di musica prima di entrare, ma se esco adesso faccio un casino a casa. Canto. Che palle. Dopo 15 minuti ancora sono asciutto, però non mi rendo conto se la traspirazione funziona. In salita non starò mica fermo imbalsamato come una pernice. Faccio un pò di corsa sul posto, sotto la doccia. Da ricovero. Mi vergogno di me stesso. L'acqua schizza da tutti i lati. Meglio i piegamenti sulle gambe, con quelli sudo sicuro. Dopo un minuto esatto sto morendo di caldo, peggio di una sauna turca. Penso basti. Chiudo l'acqua ed esco, mi viene istintivo cercare l'accappatoio, ed effettivamente per asciugare tutto non é male come idea.

Mi immagino la scena, un malore, arriva l'ambulanza e mi trova con il casco con visiera, giacca, pantaloni blu scuro in gore-tex, scarpe, copri scarpe e un accappatoio color panna sopra. Loro che mi prendono di peso e io che grido, lasciatemi, devo scalare il Cotopaxi il vulcano attivo più alto del mondo, L'amazzonia, devo andare in Amazzonia. E le ande, che vi sembra sono stato in Alaska in bici io. Le porte del manicomio mi si spalancherebbero in un attimo.

PREPARAZIONE IN BICI
La preparazione fisica richiesta per questo viaggio si sta rivelando molto dura. A parte le prove tecniche in collaborazione con i laboratori di ricerca dei palazzi, sto seguendo un programma molto impegnativo. Il preparatore, un ricercatore presso Centro Studi e Ricerche Attività Motorie mi sta marcando a uomo con schede di allenamento che mi stanno sfiancando. 3 ore al giorno per 5 o 6 giorni la settimana. La parte più dura del programma consiste nel capire che cazzo devo fare. Nel senso che questo é il testo che trovo scritto per un allenamento tipo:

Allenamento 5 – 30’F+(10’L+10’M inserisci ogni 3 minuti una progressione di 30 secondi)+30’F+(20 di salita alternando 3’SM e 2’POWER)+20’F+10’ di salita in progressione fino alla soglia+20'FA.

Sembra un codice fiscale Afgano.
Ho dei fogli dove vado a vedere ad ogni lettera a cosa corrisponde, di solito una frequenza cardiaca e una cadenza di pedalata. Impossibile da ricordare mentre sono in bici.
Domenica, uscita con allenemento N° 5
Ore 15, Chiamo un contatto della Cia per farmi aiutare a de-criptare quell'orgia di consonanti e numeri. Scrivo tutto su un pezzo di carta che poi metto nella tasca della maglietta tra una barretta di cereali é una pallottola di noci e mandorle avvolte nella carta di alluminio. Vado alla ricerca di un paio di pantaloncini puliti, infilo la testa nel cassetto e dopo aver scavato per dieci minuti tiro fuori qualcosa. Li odoro, sono già usati, chissà come si sono finiti tra le cose pulite.
Per miracolo trovo un completo semi usato, pochi chilometri unico proprietario. Per oggi va bene. Faccio una bella doccia fredda, fuori fa caldo. Bevo molta acqua e mangio una banana. Un controllo veloce alla bici, sembra tutto ok. Mi carico di buone intenzioni ed esco.

Abito in cima ad una collina e a meta discesa mi accorgo di aver dimenticato la borraccia. Torno indietro facendo la salita con le gambe ancora gelate. Riesco. A metà discesa mi ri-accorgo di aver dimenticato la fascia del cardiofrequenzimetro, dietrofront. Riesco. Stavolta anche se dimentico la ruota anteriore vado lo stesso. I vicini sono abituati ai miei balletti davanti la porta di casa, in media esco e rientro due tre volte prima di sparire definitivamente.

Dalla sezione antispionaggio é emerso che oggi devo fare un'ora e mezza di pianura partendo da ritmo basso e aumentando pian piano fino a fare delle accelerazioni da 30 secondi ciascuno.
Poi una salita di 20 minuti cercando in tutti i modi di farmi scoppiare il cuore. Se non ci riesco almeno un dolorino alla milza me lo devo far venire. Dopo un'altra ora e mezzo di pianura con una salita in "progressione". Ci ho messo un pò a capire questo termine. Progressione vuol dire che parti che già sei stanco ma devi far finta che non lo sei, mantieni un certo ritmo e a poco a poco ti porti alla soglia della sofferenza, più fa male più aumenti il ritmo. Sembra sia utile immaginare di avere un avversario alla ruota e man mano staccarlo. Io al culmine dello sforzo invece vedo la mia anima che si stacca dal corpo e mi dice, ma vaffanculo!

Si inzia piano, la prima oretta va via liscia come l'olio sull'asfalto che mi stava mandando all'ospedale.
Arrivato a Giradini Naxos, mi fermo un attimo a godermi il posto, Il mare azzurro, due turisti ad un tavolino sotto l'ombra di un ombrellone a sorseggiare un the freddo, una giovane coppia mano nella mano che si dirige verso la camera d'albergo. Come faccio a capire che vanno in albergo? si capisce subito dai, lui la guarda ma non la vede, si legge in faccia che sta già pensando a come metterla. Lei ha un'aria stanca, lascia intendere che vuole andare a "riposare" ma dai gesti e da come si sfiorano penso che non riposeranno, almeno non subito. Insomma si capisce quando due stanno andando a trombare.

E in questi momenti che la passione per la bici tocca i minimi livelli. Che cazzo ci faccio a Giardini a giugno, con 35°C, tutto sudato, la pressione più bassa di quella delle ruote ed una salitona ancora da fare? Meglio che smetto con le domanede, mi metto in sella e riparto. Dalla tasca estraggo il foglio che ovviamente é tutto sudato, i numeri si capisco appena, sembra un quadro di Pollac, linee buttate giù a colpi di scopa.
La salita si rivela più difficile di quanto pensavo. Però mi fido del preparatore e se mi dice che posso tenere questa frequenza vuol dire che non morirò, almeno non subito. Spinte sui pedali, li chiama Power qualcosa, io li chiamo spaccamento di culo. Mi sembra stia esagerando un pochino, incomincio a sentire il formicolio alle mani, perchè non scelto di giocare a scacchi? Partitella a Risiko? Arrivato su a Castelmola faccio fede al mio solito rituale. Cosa che farebbe venire un colpo ad un ciclista serio. Quando é possibile in cima alla salita o a fine uscita mi regalo un arancino ed una birra. Piccoli piaceri che non mi voglio negare. E vaffanculo all'alimentazione sportiva. Sono sicuro che se Armostrong invece che in texas (é del texas? bo ) fosse nato a Catania un arancino col ragù se lo sparava anche lui. Rutto libero e inizio la discesa.

Una serie di curve morbide, con una bella vista, devo decidere, o guardo la strada o il panorama o il tetto di una camera d'ospedale. Vada per la prima. Faccio il ritorno in pianura senza fretta, senza spingere troppo, ma neanche a farmi sorpassare dai moscerini. Sempre pedalando mangio una brioche Tomarchio con una confezione mono dose di marmellata. Roba da equilibristi. é il momento delle due progressioni. Sono bello caldo e non fanno male più di tanto, tiro giù le solite maledizioni, ma tutto sommato arrivo ad Acitrezza senza grossi problemi.

Ho fatto un bel allenamento, mi merito un premio. Il computer di bordo segna 2578 calorie consumate. Mi siedo al primo bar e ordino uno Spritz. Al tavolino si ci può servire con degli stuzzicchini. L'ambiente é un po fighetto, tutti sistemati per l'aperitivo chic vista mare. Io odoro un pò di capra. Dopo quattro ore in bici anche con due Arbre Magique sotto le ascelle non prumerei comunque. Le scarpe da bici fanno un simpatico rumore sul paviento di marmo. Tac, Tac, Tac, Tac. Mi sento un pò Freid Astaire. Faccio una torre di pisa di tortine, parmigiana, pomodori secchi, cipolline ripiene, olive e sottaceti. Ancora con il casco mi siedo e spolvero tutto nel giro di pochi minuti. Spritz incluso. Bell'allenamento, duro, tanta fatica, ma ne é valsa la pena. Cameriere un altro Spritz per favore. Quattro ore buttate nel cesso.

Per evitare la visita indesiderata della Boncustume, Guardia di Finanza o della camionetta dell'Igiene Mentale voglio precisare che le storie che ho scritto sono inventate, non tutto, ma quasi.
Per la precisione:
Non mi piace il fumo e le sigarette, sia quelle normali che quelle truccate.
Non mi piace la droga in ogni sua forma. Leggera, pesante o mezza stagione.
Non mi piace fare la doccia con la giacca anti-pioggia.
Mi piace lo spritz a stomaco vuoto, la birra e gli arancini.
Mia nonna non abita al nono piano.
Entro ed esco veramente tre volte prima di uscire di casa.
Non ho un letto a castello.
Non mi trasferirei mai in Trentino alto Adige. Senza offesa.
Non faccio i piegamenti sotto la doccia.
Quella coppia andava veramente a trombare.

Ogni tanto per dare libero sfogo alla creatività scrivo un mucchio di cazzate.


11 commenti:

  1. sei un fantastico..!
    mi sono piegata in due!!

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  2. La prossima vieni tu con il Superliquidator

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  3. "temevo" di arrivare a leggere che ti eri esercitato sugli scivoli di un parco acquatico, sotto le docce e tra le piscine, facendo slalom su slalom tra i bagnanti terrorizzati!!!!!!
    :-D

    bellissimo post ;-)
    eliana

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  4. grandissima prosa! salutami tutti a cotacachi da parte di panchito...capiranno! e sopratutto grazie!

    PS sulle ande a giugno e luglio non dovrebbe piovere troppo...qui lo dico...

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  5. Grande Fabio, vedo che gli allenamenti si fanno sempre più duri :-D

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  6. Mi piace questo programma di acclimatamento!!! Tieni duro ! :)))

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  7. Dopo un allenamento così duro sarà...una passeggiata!!..vai così.

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  8. Niente non mi puoi capire, dalle foto di FB avevo capito che ciclavi a nastro..ma in Alaska in bici? e l'Ecuador? e 4 ore A/R Catania-Castelmola???? suppongo anche Big Sur a 'sto punto..
    Mi prostro innanzi la Vostra Magnificenza!!!

    Mi raccomando la Canon..

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  9. Francesco, ti saluterò tutta Cotacachi. Riguardo la pioggia mi auguro abbia ragione

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  10. Rino,
    Ho imparato una parola nuova.

    Io mi prosto
    tu ti prosti
    egli si prostata.

    Mio nonno si prostata sempre.

    Cercherò di portare più materiale possibile, la canon camminerà sempre con me,
    Grazie per le prostatazioni

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  11. Claire,
    la prossima seduta di allenamento ad alta quota mi servirebbe qualcuno che mi aiuti con le "cartine" non vorrei perdermi...
    visto che il programma ti é piaciuto ti nomino "navigatore" ufficiale ;)

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