lunedì 17 maggio 2010

SPEDIZIONE ESTREMA IN MAROCCO, IL RACCONTO

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Ciao a tutti, sono appena tornato dal viaggio in Marocco, un'avventura stupenda, 500 km e quasi 9000 di dislivello attraverso l'Alto Atlante fino alle porte del Sahara. Il programma prevedeva di arrivare fino alle dune nell'area di Zagora, ma purtroppo nella 3° tappa siamo stati rallentati da una frana che ha completamente cancellato la pista. degli 80km previsti ne abbiamo potuto percorrere solo 40, per i primi 20 abbiamo impiegato 1h e 30' per i restantii 20km 10h!! abbiamo dovuto guadare il fiume, arrampicarci sulle montagne con le bici in spalla (la bici più il carico si aggira sui 40kg), camminare lungo il fiume con l'acqua alle ginocchia per centinaia di metri.

La quarta tappa invece é stata rallentata dal fiume che ha invaso il percorso. Abbiamo guadato il fiume per 7 volte! fortuna che un amico Marocchino ci ha dato una mano, prima caricando le bici sul suo mulo poi trasportando i bagagli e indicandoci i posti dove il fiume era attraversabile. Dei 100km previsti siamo arrivati a sera con soli 44km percorsi.

Dal terzo giorno in poi le bici, come noi, hanno incominciato ad accusare la fatica, le pietraie più il carico pesante hanno spaccato il cerchio posteriore di Faranda, fortuna che magicamente un meccanico di biciclette é stato chiamato dalla donna che ci ha ospitati nella sua tenda berbera ed al mattino il cerchio nuovo era già montato e noi pronti a ripartire.

Abbiamo pedalato ad altezze dai 1600 fino ai 3000m di altezza, tutte piste di montagna con pochissimi tratti asfaltati, nonostante avevamo portato la tenda l'abbiamo usata soltanto una volta, abbiamo preferito dormire in una grotta ospitato da una famiglia berbera, o al riparo di una tenda nomade sulle rive di un lago. In quanto al cibo, avevamo tutto l'occorrente per la cucina, ma l'ospitalità della gente era tale che alla fine abbiamo preparato solo pochi pasti, spesso abbiamo mangiato con loro alla berbera, cioè con le mani tutti dallo stesso piatto.

L'energia sprigionata da queste montagne é enorme,il piacere di attraversare in bici dei posti così remoti ci ha dato la carica per superare anche le salite più dure, e salite dure c'è ne sono state. Spesso il rumore del fiato corto é stato il mio unico compagno per ore, il vento che continuamente soffiava contro mi ha fatto pedalare anche in discesa.
Tutto questo era gioia pura.

VISUAL JOURNAL
Alcune pagine del mio diario visivo, schizzi rubati in corsa.
Il colore arancio usato in alcune pagine é lo stesso usato nelle abitazioni della Medina. Nel Souq di Marrakesh, un personaggio produce un pigmento naturale in polvere che mischiato con l'acqua dà un bellissimo effetto Acquerello.



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