martedì 18 gennaio 2011

PEDALANDO IN ALASKA MI SONO PERSO I PENSIERI - Fabio Consoli



Pedalando in Alaska mi sono perso i pensieri
Fabio Consoli


Donazione consigliata: 10,00 €
La somma donata verrà interamente destinata progetto di prevenzione e cura dell’Aids pediatrico gestito dalla Ong CIAI presso l’Ospedale S. Camillo di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.
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Prefazione

Questo é il mio diario illustrato. Non parla di grandi conquiste o di imprese fuori dal normale. Parla del viaggio in bici fatto in Alaska nel luglio del 2008. 1340 km attraverso “la terra estrema”. Ho dormito in tenda e sacco a pelo, ho bevuto l’acqua dei ruscelli, mi sono lavato, poco, nei fiumi gelati.
Credetemi, niente di eccezionale. Un viaggio che chiunque potrebbe fare, basta solo volerlo intensamente.
Ho provato a trascrivere i pensieri così come mi sono venuti, senza filtro, senza elaborazioni.
Il risultato é un racconto vero, pieno di emozioni, pieno di errori.
Ho percorso Chilometri e chilometri in solitudine ore ed ore a pedalare nel silenzio assoluto. Una sorta di meditazione in movimento. Penso che sia l’unico modo per entrare in contatto diretto con la natura selvaggia. Anche l’unico modo per poter abbracciare gli alberi e parlare con gli animali senza essere preso per il culo.

Come tutte le belle storie speravo in un lieto fine, ma c’è stato un sogno. Qualcosa andrà storto.

Questo é il primo capitolo, offre la casa.
1. Fairbanks
La mattinata trascorre cercando di ricomporre la bici. Ho smontato tutto tipo puzzle Clementoni di 6000 pezzi. Posso dire Clementoni o faccio pubblicità? Ormai l’ho detto. Quando smontavo sembrava divertente, mi ripetevo che cosi c’erano meno probabilità che la bici arrivasse scassata, ma adesso pur di non rimontarla la venderei a pezzi al mercatino delle pulci. Nel pomeriggio vado al centro a fare gli ultimi acquisti prima della partenza. Fairbanks è una città nata nel secolo scorso per accogliere i cercatori d’oro venuti a fare fortuna, si vede dalla semplicità della struttura e dall’abbondanza di puttane.
Però é tutto pulito, niente vetri rotti ai bordi della strada, i fiori sembrano colorati con l’uniposca. Niente smog, poche auto. Al rientro passo per le strade interne, una casa metà lamiera ondulata metà legno attira la mia attenzione. Nello spazio antistante ci puoi trovare di tutto, corna di cervo, carrozzine anni ‘80, annaffiatoi a forma di girasole. Mentre faccio qualche foto esce un tipo con dei baffi modello manubrio Harley Davidson. Magro come un’aringa, sembra un pò alterato, come se stessi facendo le foto per progettare un attentato terroristico. Gli spiego che la sua casa mi piace, che sono italiano e che voglio girare l’Alaska in bici. Il fatto che sono italiano lo fa impazzire, chiama sua moglie che esce correndo, mi abbraccia come a “Carramba che Sorpresa” e mi spiega che ha un parente di sessantesimo grado che per caso forse era italiano. Quindi lei é quasi italiana. È una tipa strana, gli occhi, il naso e la bocca sembrano buttati sulla faccia alla rinfusa mi sta simpatica. Mi offre un caffè e mi regala un dito di grizzly con tutta l’unghia. Mi fa un po’ schifo, ma faccio finta che mi piace molto. Dice che è un potente portafortuna, io dico che non ci credo molto, lei dice, tranquillo, funziona con tutti. Secondo me il grizzly che lo ha portato sin da quando é nato non è che abbia avuto tutto sto culo. "


Altri dati
Formato: Tascabile 13x20 cm
Pagine: 100
Lingua: Italiano
Editore: Cartongraf
Anno di pubblicazione 2011
Genere: Illustrato, viaggi e avventura.

Guarda dentro




5 commenti:

  1. Leggere "Pedalando in Alaska mi sono perso i pensieri" non ha prezzo, già il primo capitolo "offerto dalla casa" è il prologo di una divertente lettura, acquistare il libro non ha prezzo, aiuti un progetto del CIAI in Bukina Faso, per tutto il resto c'è....Fabio Consoli che ci fa sognare di viaggi inusuali con i suoi racconti e le sue immagini cariche di intensa umanità. Assolutamente da non perdere.
    Nuccia Vannucci Auteri

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  2. Ciao Fabio, purtroppo non potrò essere alla presentazione del libro per motivi di lavoro ma lo comprerò senz'altro. Amo viaggiare e mi occupo di fotoreportage, e possiedo tanta letteratura di viaggio, per cui non mi farò mancare certo il tuo libro!
    hai fatto una bella cosa, soprattutto se si tratta di scopi umanitari!
    a presto!
    Monica
    www.monicalaurentini.it

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  3. Ciao Monica,
    ho visto il tuo sito, complimenti per le foto!

    troverai il libro da Tertulia e presto pubblicherò qui sul blog gli altri punti vendita.
    Stiamo anche preparando l'acquisto on-line,

    Grazie,
    Ciao
    Fabio

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  4. Il diario è sincero e questo si percepisce immediatamente, nessuna necessità di omologarne o elaborarne la struttura per uno scopo di vendita. Caratteristica rara in questo mondo moderno, rivolto freneticamente al consumismo, dove la spontaneità viene deturpata e svenduta a poco prezzo.

    Il testo scorre senza incepparsi, ti incolla alle pagine come una mosca alla carta moschicida e ti trascina verso questo mondo selvaggio, ostile ma profondamente vero, genuino.

    La descrizione di questa avventura è caratterizzata dal senso profondo di quella ricerca che è familiare a tanti, quella di evadere, allontanarsi a causa dell’incompatibilità con questa frenetica vita.

    Colpisce nel segno, perché ironico, semplice, sintetico ma dalle riflessioni profonde e credo sia esattamente il risultato ricercato dall’autore.

    Complimenti a Fabio Consoli per il cocktail di forza, coraggio, umanità e passione che lo accompagnano nelle sue avventure e per l’aiuto che porta ai numerosi bambini bisognosi.

    p.s. …ti fa venire una gran voglia di pedalare, di perderti nelle terre estreme …ma intanto io faccio un giro in bici vicino casa, comincio da qui!

    Massimo

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  5. Ciao fratello sono sciualuppa e sono veramente fiero di quello che fai.Bravo

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